Erasmus a Kempten (D)

Kempten

   

Willkommen in Kempten! (di Sivlia Iannello)


16 settembre 2018

Kempten Nonostante abbia frequentato un liceo scientifico alle superiori, mi sono diplomata con un obiettivo: imparare il tedesco. Ero determinata a seguire qualsiasi strada mi avrebbe portato ad esso. Entrata a Modena mi hanno subito inserita nel gruppo di lettorato dei principianti e il primo anno mi sono trovata particolarmente bene con l’insegnante, ma allo stesso tempo mi sentivo molto svantaggiata rispetto ai tanti studenti che avevano già studiato la lingua per 5 anni al liceo linguistico o addirittura dalle scuole medie. Sentivo che non potevo in alcun modo competere con loro. Ho allora deciso di provare a partecipare al bando Erasmus+ e di selezionare alcune università in Germania.
Nonostante varie difficoltà, tra cui superare un test B1 di lingua dopo solo pochi mesi di studio, ad Aprile la graduatoria mi ha inaspettatamente informata che ero riuscita ad ottenere una borsa di studio per 6 mesi in Baviera, da Settembre a Febbraio! Sarei andata a Kempten, una cittadina vicina al confine con l’Austria e ad un’ora e mezza di treno da Monaco. Non vedevo l’ora di partire!
Con una macchina carica di bagagli, sono arrivata nella mia nuova città e nella stanza del campus che avevo preso in affitto. Le mie prime impressioni giunta sul posto non erano state molto positive, infatti ero arrivata di sera e non avevo trovato nessun locale che preparasse pasti caldi dopo le 21:00. Inoltre la città sembrava completamente disabitata. Ma il giorno seguente ho capito come funzionava Kempten, era una città molto attiva di giorno, con molti negozi e locali aperti, con gelaterie affollate persino nei mesi più freddi e con posti che io e i miei compagni di Erasmus abbiamo amato follemente: le Bäckerei. KemptenQuesti locali preparano un’immensa varietà di paste dolci e torte usando una grandissima varietà di frutti di bosco e sono aperte già dall’alba per preparare il pane e varie focaccine. Per noi era diventata una tradizione ordinare qualcosa lì dopo le lezioni nelle giornate particolarmente fredde.
Gran parte delle mie mattine le ho però trascorse nel mio istituto ospitante, l’IFB Institut für Fremdsprachenberufe, specializzato nella traduzione e nell’interpretariato. Era molto diverso dalla mia università, infatti aveva un’organizzazione più scolastica: le classi degli studenti erano formate da una ventina di persone, erano quindi sempre gli insegnanti a spostarsi di aula e il voto degli esami era un risultato tra compiti, partecipazione e verifiche svolte durante il semestre. Ogni lezione aveva la durata di 45 minuti, e ogni due lezioni si aveva un intervallo di 15 minuti.
Data la somiglianza con il sistema scolastico italiano, mi sorgeva spontaneo un confronto con la mia scuola superiore, a partire dal rapporto tra insegnanti e alunni. Spesso in Italia i professori tendono ad essere più impegnati a completare il proprio programma piuttosto che preoccuparsi del vero apprendimento degli alunni, e alcuni di loro trattano gli studenti con una sorta di superiorità. Lì era totalmente diverso: gli insegnanti erano molto gentili e disponibili con tutti gli studenti, non si comportavano con loro in base ai risultati accademici ottenuti e forse anche gli studenti stessi erano più responsabili nel capire come cambiare le loro abitudini di studio per riuscire a superare gli esami.
Kempten L’istituto aveva un approccio pratico: ho seguito diverse lezioni incentrate sulla traduzione inglese-tedesco/tedesco-inglese, anche di testi specialistici, che sono state fondamentali per il miglioramento di entrambe le lingue, ho avuto un primo approccio nel campo dell’interpretazione e ho seguito delle ore pomeridiane dedicate esclusivamente agli studenti Erasmus per un più mirato apprendimento del tedesco. Inoltre, sia la responsabile dell’istituto, sia i professori sono stati particolarmente gentili e disponibili nei nostri confronti, hanno infatti organizzato un pranzo di benvenuto nella terrazza, un giro della città e hanno sempre cercato di farci sentire a nostro agio nel nuovo ambiente.
KemptenFuori dalla scuola, io e i miei amici abbiamo cercato di immergerci nella cultura tedesca e, durante i weekend, eravamo spesso in treno per visitare la Baviera. Durante la settimana, il mercoledì sera era diventato un appuntamento fisso per tutti gli studenti nei pub e nelle discoteche locali (dopo qualche settimana potevamo già indovinare le scelte musicali del dj!). Una delle giornate migliori è stata quella trascorsa all’Oktoberfest di Monaco, un evento pieno di musica, lunghi tavoli, Pretzel e birra. Già nel treno che avevamo preso per arrivare lì avevamo trovato tutti i tedeschi con già indosso i “Lederhosen” e le ragazze il “Dirndl”, tutti ovviamente erano già carichi di casse di birra che offrivano a tutti, diventando di mattina già paonazzi!
Un altro evento fondamentale in Baviera è stato il Carnevale. Credo che sia una delle feste più attese in Allgäu (il distretto in cui si trova la mia città) perché TUTTI per tre giorni indossano costumi elaborati e, in particolare, a Kempten organizzano una grande festa in un enorme edificio, normalmente destinato ai concerti, dove si balla per tutta la notte con musica live e un’atmosfera scherzosa e spensierata e, ovviamente, tra fiumi di birra! In Italia è insolito per ragazzi e adulti continuare queste tradizioni, quindi non escludo la possibilità di tornare a Kempten per il prossimo Carnevale!
KemptenKempten è stata una destinazione perfetta per l’Erasmus perché essendo una città non troppo grande e avendo tutto quello di cui ha bisogno (con i suoi locali notturni e il grande centro commerciale) è perfetta per praticare il tedesco, poiché non molte persone conoscono l’inglese (al contrario di Monaco!)
Kempten è una città che per 6 mesi ho sentito totalmente mia: le sue strade pittoresche, il fiume che attraversa la città, la magia della prima neve, le battaglie a palle di neve per tutta la strada che portava all’istituto, le temperature sotto zero, i miei disastrosi tentativi di andare sui pattini sul ghiaccio (nonostante fossi tenuta da almeno tre persone per rimanere in piedi), e lo scoprire che i tedeschi amano la lingua italiana e sperano di venire in Italia il prima possibile. Inoltre il mio tedesco ha avuto eccezionali miglioramenti. Sono tornata a Modena non avvertendo più quel senso di dislivello con gli altri studenti (anzi!). Addirittura un test di lingua ha accertato che in 6 mesi sono riuscita a passare da un tentennato B1 ad un C1 pieno, un risultato enorme e di cui vado fiera.
In realtà è difficile descrivere un’esperienza così intensa a chi non ha vissuto l’Erasmus: gli aneddoti divertenti durante le lezioni, le incredibili avventure con gli amici e le notti in cui non sai se vorresti ritornare in Italia o rimanere lì per sempre.

“Jede Reise hat ein Ende, aber die Erinnerung daran ist unvergänglich.“

 

 

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